martedì 12 giugno 2012

seconda parte

Fondo destinato alle piccole e medie imprese turistiche; il rafforzamento della competitività delle imprese a partire dall’adeguamento dell’aliquota Iva in relazione ai competitor europei. Le Regioni e le Province Autonome presenteranno al governo le proposte elaborate e, contemporaneamente, apriranno un confronto con il Parlamento, le Autonomie locali e le associazioni di categoria, per giungere concretamente all’approvazione dei provvedimenti di legge. Il ministro Gnudi, destinatario delle proposte programmatiche, ha condiviso la necessità di inserire il turismo in primo piano nell’agenda di governo e quella di istituire un gruppo di lavoro comprendente governo, Regioni e commissioni parlamentari che si occupi della redazione del Piano strategico, progetto apprezzato dalla Commissione.


Nel suo intervento l’assessore Crisponi ha stigmatizzato l’assenza sul posto del ministro “rappresentante di un governo che lasciato tante questioni aperte in un territorio sofferente come quello sardo e, in particolare quello maddalenino”. “Le Regioni – aggiunto l’esponente della Giunta regionale – sono ‘agguerrite’ e intendono incalzare il governo per le sue disattenzioni, aggravate dalla crisi contingente, verso il comparto e verso tematiche di stretta attualità, ossia concessioni demaniali, classificazione del comparto ricettivo, fiscalità di vantaggio, senza dimenticare il ‘male atavico’, mai risolto, rappresentato in Sardegna dai trasporti”.

Le Regioni hanno, inoltre, apprezzato la presenza e la disponibilità del presidente di Enit Pier Luigi Celli, nonché del coordinatore della Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Flavia Coccia, condividendo la necessità di fare promozione unitaria a livello internazionale, consapevoli che la competizione non è tra lesse ma tra l’Italia e il resto del mondo. Ai margini del documento comune la Commissione Turismo ha anche richiesto la definizione di una posizione chiara da parte del governo sulle concessioni demaniali, “questione – è scritto nel documento - non più procrastinabile che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di oltre trentamila imprese del settore”, da discutere un incontro coi ministri Gnudi e Moavero e con i rappresentanti di Anci e Upi.

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